Amaretto

Il nome inganna: è tutt'altro che amaro
 Sempre più spesso, gironzolando per pub, mi ritrovo nel menù, sotto la voce "amari", l'amaretto. Brividi di orrore.
Nonostante sia un gradevole liquore da consumare a fine pasto è ben lungi dall'essere un amaro. Famosissimo in tutto il mondo, è un prodotto di origini 100% italiane, e la ricetta, risalente al 1500, nella città di Saronno, prevedeva originariamente mandorle tostate, erbe, bandy e zucchero.

Nonostante il termine "amaretto" richiami un sapore appunto, amaro, la maggior parte delle marche in commercio sono estremamente dolci, spesso edulcorate aggiungendo grandi quantità di zucchero o albicocche all'infuso.
Tuttavia, anche la ricetta originale dà un prodotto dal sapore dolciastro, che di amaro ha solo il retrogusto, derivato dalla qualità di mandorle impiegate nella preparazione e dalle erbe aromatiche.
Ha un colore rosso scuro/bruno, e un aspetto limpido. Il suo profumo è inconfondibile, con note forti di mandorle e zucchero, che poi ritroviamo nel gusto, che ricorda quasi il marzapane o gli omonimi biscotti.
Questo gusto amabile lo rende un liquore estremamente facile da bere, complice la gradazione alcolica non eccessiva, che in media si aggira tra il 20%-30% di tenore alcolico.
E' ottimo a fine pasto, con o senza ghiaccio, da accompagnare a dolci preferibilmente a base di cioccolato.
E' anche un'eccellente aggiunta a caffè, tè o cioccolata calda.

Visto che si tratta di un infuso e non di un distillato, farlo in casa non è difficile. L'ingrediente principale ovviamente sono le mandorle, e qui mi sento in dovere di aprire una parentesi. A seconda del risultato che volete ottenere, potete usare sia quelle amare che quelle dolci: a parer mio scegliendo queste ultime si ottiene un risultato quasi stucchevole. C'è chi preferisce mescolare anche una parte di mandorle armelline, ovvero quelle contenute nei noccioli di albicocca e pesca.
Potete ricorrere a questo espediente anche voi e usare metà mandorle "normali" e metà armelline, ma è un ingrediente di difficile reperibilità.
Come per il nocino o per il limoncello, per la base potete usare della grappa. Io preferisco l'alcol puro a 90°, che esalta il sapore della frutta secca, mentre, utilizzando la grappa, si avrà un liquore dal sapore leggermente diverso e più aspro (aggiungiamoci anche che a me la grappa fa schifo e capirete perché preferisco l'alcol, come base). Detto questo, procediamo.

Occorrente:
  • 250 grammi di mandorle (dolci, amare, armelline... leggete sopra)
  • 1/2 litro di alcol a 90° di ottima qualità
  • 1/2 litro di acqua
  • 350 grammi di zucchero
Bollite le mandorle per un minuto, in modo che sia più facile sbucciarle,  levate la pellicina. Occhio: non dovete lessarle! Siate tassativi con il tempo di ebollizione, altrimenti perderete parte del loro aroma e sapore. Una volta sbucciate dovranno avere un peso netto di 250 grammi.
Tritatele finemente e mettetele, insieme all'alcol, in un contenitore di vetro sterile a chiusura ermetica. A questo punto dovrete lasciarle a macerare per un mese, in un luogo fresco, asciutto e buio.
Passato il mesetto, filtrate il composto con della garza sterile, un filtro specifico per liquori o un panno di cotone per eliminare tutti i residui.
Preparate uno sciroppo facendo bollire lo zucchero in mezzo litro di acqua a fuoco basso, mescolando frequentemente fino a che il composto non si sarà addensato. Toglietelo dal fuoco e lasciate raffreddare a temperatura ambiente.
Quando sarà perfettamente raffreddato, unitelo all'infuso di mandorle, mescolate bene e imbottigliate in una bottiglia sterilizzata e a chiusura ermetica.
Lasciatelo riposare ancora, nel solito luogo fresco e buio, per almeno un mese prima di consumarlo. Se riuscite a portare pazienza, aspettatene tre, è l'ideale.
L'amaretto è anche un eccellente ingrediente per i cocktail, ed è presente in ben tre cocktail internazionali: il French Connection, il Godfather e il Godmother.
Quindi, per concludere, ve ne riporto le ricette, insieme a qualche altra idea per degustare questo splendido prodotto 100% Made in Italy.

French Connection
  • 5/10 Cognac
  • 5/10 Amaretto
Versare gli ingredienti in un old fashioned colmo di ghiaccio e mescolare.
Godfather
  • 7/10 Whisky scozzese
  • 3/10 Amaretto
Versare gli ingredienti in un old fashioned colmo di ghiaccio e mescolare.
Godmother
  • 7/10 Vodka
  • 3/10 Amaretto
Versare gli ingredienti in un old fashioned colmo di ghiaccio e mescolare.
Hyppogriff
  • 6/10 Créme di cacao scura
  • 3/10 Kalhua o altro liquore al caffè
  • 1/10 Amaretto
Shakerare gli ingredienti con abbondante ghiaccio e filtrare in un old fashioned colmo di ghiaccio.
Chimera
  • 5/10 Amaretto
  • 3/10 Créme di cacao chiara
  • 2/10 Vodka alla menta bianca
Cioccolato bianco
Strofinare il cioccolato sul bordo di una coppa martini. Shakerare gli altri ingredienti con abbondante ghiaccio e filtrare nel bicchiere. Guarnire con il cioccolato a scaglie.
Scarface
  • 3/10 Amaretto
  • 1/10 Vodka
  • 6/10 Succo ai frutti rossi
  • Prosecco
Versare tutti gli ingredienti in un bicchiere old fashioned colmo di ghiaccio e mescolare. Aggiungere un dito di prosecco. 
Alabama Slammer
  • 1/8 Amaretto
  • 1/8 Vodka
  • 1/8 Southern Comfort
  • 5/8 Succo di arancia gialla
  • Un cucchiaino di granatina
Versare tutti gli ingredienti nello shaker con ghiaccio e shakerare energicamente. Versare in un tumbler alto colmo di ghiaccio e guarnire con una fetta di arancia.
Caramel Coffee
  • 3/10 Caffè espresso
  • 2/10 Amaretto
  • 2/10 Apricot Brandy
  • 2/10 Crema di latte o panna liquida
  • 1/10 Caramello
Shakerare con poco ghiaccio amaretto e brandy e filtrarli in una coppa martini. Aggiungere il caffè caldo e mescolare.
Montare a parte la crema di latte e il caramello e, con l'aiuto di un cucchiaio, versarli sulla superficie del cocktail. Guarnire con uno svolazzo di caramello.