Allarme raffreddore

Ormai questi cosi si moltiplicano a vista d'occhio

So che ultimamente sto aggiornando un po' a salti, ma tra una cosa e l'altra non ne ho il tempo/le capacità cerebrali.
E per "una cosa e l'altra" in realtà intendo RAFFREDDORE DI MERDA.

Il raffreddore è quel morbo malefico per il quale non esiste cura, che in genere non provoca febbre ma che vi fa sentire come rubinetti guasti e perennemente gocciolanti, vi conferisce la capacità di reazione di un bradipo, vi fa passare notti insonni, facendovi svegliare ogni cinque minuti con la sensazione di essere sul punto di morire soffocati e di avere in gola una grattuggia che vi sta scartavetrando la trachea. Dopo qualche giorno di raffreddore la vostra camera diventa un ricettario di microbi con fazzoletti appallottolati che fioriscono sul pavimento e si moltiplicano come funghi.

C'è un modo per salvarsi da tutto questo?
Se siete già colonizzati dal virus (il rhinovirus, il virus rinoceronte) no. Infatti il raffreddore se curato dura circa una settimana, altrimenti vi passa dopo sette giorni. E per i fumatori sarà comunque peggio. Le fu.

Per tutti coloro che sono presi come me, vi dò qualche consiglio per almeno alleviare le vostre sofferenze (suicidio per esasperazione a parte).

  • Non esistono farmaci contro il raffreddore. Che bello, vero? Però si può prendere qualcosa contro il mal di gola, il mal di testa e l'eventuale febbre. State comunque alla larga dagli antibiotici, quelli faranno l'effetto contrario e impiegherete più tempo a guarire.
  • Umidificate l'aria, vi aiuterà a non sentire troppo la grattuggia in gola.
  • Bevete un sacco; visto che siete dei rubinetti che perdono, avete bisogno di reintegrare i liquidi. Però evitate la caffeina che fa fare tanta plin plin.
  • Fate uso di qualche unguento balsamico, senza abusarne.
  • Per il mal di gola, oltre ai farmaci, potete andare su qualcosa di più naturale: una tisana, preferibilmente balsamica, con abbondante miele che vi formi uno strato protettivo in gola. Tutto fa anche se è poco.
  • Il famoso brodo di pollo non funziona SCIENTIFICAMENTE, ma aiuta di sicuro.
  • Cuccatevi un bel po' di vitamina C (meglio se sotto forma di integratori, negli agrumi una volta spremuti ce n'è una quantità irrisoria, che oltretutto evapora entro pochi minuti).
  • Già che ci siete, cuccatevi del propoli.

Oltre a questo, vi riporto una lista di rimedi naturali contro il fottuto raffreddore (per l'articolo completo, date un'occhiata qui: cliccami tutto)

Rimedio naturale Dose e modalità d'assunzione Parti utilizzate, e, meccanismo d'azione, avvertenze
Echinacea (Echinacea spp.) Estratto secco (polvere) 300 mg per 3 volte al dì.
Tintura alcolica (1:5): dai 3 ai 4 ml 3 volte al dì.
Radice essiccata intera: 1-2 g 3 volte al dì.
Succo di parti aeree: 2-3 ml 3 volte al dì
Radici, rizoma e parti aeree. Si tratta di una droga adattogena, quindi potenzialmente in grado di aumentare la resistenza allo stress psicofisico, ed in particolare alle infezioni. Può causare reazioni allergiche in individui predisposti. Questo rimedio naturale non dev'essere assunto da persone con malattie sistemiche progressive, disordini autoimmuni, malattie del tessuto connettivo o patologie connesse; non deve inoltre essere usato insieme ad immunosoppressori o farmaci epatotossici.
Efedrina (Ephedra sinica) 60-90 mg di alcaloidi al giorno Parti aeree. Contiene alcaloidi ad attività simpaticomimetica, capaci di stimolare la liberazione di nopradrenalina ed interagire direttamente con i recettori alfa e beta adrenergici. Ne consegue un rialzo generalizzato del metabolismo; le proprietà decongestionanti, utili in presenza di raffreddore, derivano dalla sua azione vasocostrittrice. La vendita è proibita in Italia per i rischi collaterali da abuso, soprattutto a livello cardiovascolare (aritmie, palpitazioni, ipertensione).
Salice (Salix spp.) 1,5-3 g (60 -240 mg di salicina) al giorno Corteccia. Contiene salicilina, estere dell'acido salicilico che espleta un'azione antinfiammatoria ed antipiretica; contiene inoltre sostanze ad azione analoga. Cautela in pazienti allergici ai salicilati ed in presenza di gastriti o ulcere peptiche.
Sambuco (Sambucus nigra.) 10-15 g di droga essiccata da assumersi sottoforma di tisana. Fiori. La droga ha proprietà diaforetiche; questo rimedio naturale contro il raffreddore provoca quindi un'intensa sudorazione; evitare il suo utilizzo nei pazienti disidratati o in presenza di febbre alta.
Spirea olmaria (Spirea ulmaria) 2,5 - 3,5 g di fiori; 4-5 g di parti aeree fiorite; sottoforma di tisana. Fiori, parti aeree fiorite. Al pari del salice, questo rimedio naturale contro il raffreddore contiene salicilati; ha quindi proprietà antinfiammatorie, antipiretiche ed antidolorifiche. Purtroppo, però, viene spesso assunto sottoforma di infusi, che non riescono ad estrarre quantità significative di salicilati dalla droga. L'estratto idroalalcolico (da assumere in gocce) e quello secco (da assumere sottoforma di opercoli) godono invece di proprietà aspirinosimili. Non sono noti effetti collaterali o controindicazioni significative.
Tiglio (Tillia cordata, T. platyphyllos) 2-4 g; sottoforma di tisana. Fiori. La droga ha proprietà diaforetiche ed antispastiche. Non sono noti effetti collaterali o controindicazioni significative.
Vitamina C 0,5 - 6 g al giorno nella fase acuta; 0,2 - 1 g/die come prevenzione - Questo rimedio naturale per il raffreddore può causare diarrea ed eccessiva acidità di stomaco a dosi elevate. In caso di megadosi (> 2 g/die), suddividere l'apporto giornaliero in piccole dosi da un grammo.
Zinco 10 - 15 mg al giorno - Evitare l'assunzione prolungata oltre le dosi consigliate.

Lo so, articoletto breve e pigro, ma sono preso maluccio. E la birra e il rum di ieri sera non hanno aiutato molto.

...torno a fissare i gatti che fano a coriandoli un sacchetto di carta.

Tarocchi: il mazzo personale

Per me ho scelto i "Tarocchi di Durer". Voglio un gran bene a queste carte

Nella mia famiglia siamo sempre stati un po' strani. Nonna sosteneva di fare scrittura automatica, mamma leggeva le carte, lo zio dice di essere un medium. E pure io mi sono dato ai tarocchi... devo dire con buoni risultati.

Quindi, penso che periodicamente terrò una piccola rubrica con le mie interpretazioni personali di vari casi. Non sarà troppo frequente, visto che non mi piace abusarne, ma tant'è.

Ma veniamo all'argomento di stasera.
Si, vi parlo di tarocchi... ma in particolare dei primi passi da seguire, se c'è qualcuno interessato ad iniziare.
Premetto che c'è chi ci crede davvero, chi invece lo prende come un gioco. Io, pur avendo un profondo rispetto per le mie carte (viste alcune letture che ho fatto non propriamente piacevoli, di cui forse parlerò in futuro...ma si tratta di cose strettamente personali), ci tengo sempre a sottolineare l'aspetto ludico del "fare le carte".
Del resto, il termine "tarocco" ("tarot" e "tarock" in Francia e Germania) è il nome di un antico gioco di carte, all'epoca molto popolare nelle fiere di paese.
Quindi, in fondo è un gioco. Da rispettare, ma pur sempre un gioco. E vi dico da subito che per quanto spesso le carte vedano giusto, offrono sempre un futuro probabile, ma mai certo. Spesso avvisano, e sta al richiedente decidere come agire di conseguenza. Spesso ci si fa condizionare a tal punto da agire in un certo modo perché si è convinti che le cose debbano andare così.
I tarocchi, come tutte le pratiche di previsione del futuro, hanno il potere subdolo di condizionare il nostro inconscio, spingendoci ad agire in una determinata maniera.

Personalmente, se ho di fronte una persona che vedo emotivamente troppo presa dal gioco, che conosco poco o che al contrario so essere particolarmente emotiva, cerco sempre di "neutralizzare", per quanto possibile, la predizione, soprattutto se eccessivamente negativa. Mai mentendo, ma ammetto che a volte "indoro la pillola".
Non voglio scatenare ansie e dubbi in nessuno e non penso di avere il diritto di condizionare pesantemente, anche a livello inconscio, chicchessia.

Ma torniamo a noi. Volete iniziare a leggere i tarocchi? Bene, la prima cosa che vi serve è un mazzo di carte. BANANA, direte voi, ma la cosa non è così immediata.
I tarocchi comunicano prima di tutto a livello visivo, quindi è importante scegliere un mazzo che ci riesca di facile interpretazione e nel quale ci rispecchiamo. Insomma, prima di tutto le carte devono piacerci (così anche voi piacerete a loro).
Deve essere un piacere maneggiarle, guardarle, comunicare con loro.
A questo proposito c'è una vastissima scelta di mazzi, da quelli classici alle più svariate interpretazioni: troverete mazzi a tema fantasy, gotico, storico, perfino erotico, e il prezzo oscilla tra i 10 e i 20 bleuri. Non ha importanza quale sceglierete.
Ricordate che il vostro mazzo sarà una cosa assolutamente personale, quindi non fatelo toccare a terzi, se non per il rituale di lettura, che spesso prevede di tagliare il mazzo.
Non usate mai queste carte per giocare, anche se oltre ai ventidue Arcani Maggiori (la luna, il matto, la morte eccetera), troverete anche i cinquantasei Arcani Minori, che altro non sono che bastoni, coppe, ori e spade.
Non fate alle carte domande stupide.
Non abusatene.


Un errore che ho fatto anche io, a cui poi ho rimediato, è quello di mettersi subito a leggere le carte, appena comprate. Sbagliato. Il mazzo non è ancora "vostro" e potrebbe risentire di influssi negativi.
Armatevi di pazienza e mettetevi in testa di svolgere un rituale di consacrazione. Serve a purificare l'energia delle carte, a legarle a voi e soprattutto a mettervi in uno stato mentale più sicuro e rilassato nei confronti di esse.

Vi riporto quello che ho scelto io e che mi sembra il più completo.

Ponete il vostro mazzo all'esterno per tre giorni e tre notti, in modo che possa essere illuminato sia dal sole che dalla luna. Iniziate nelle ultime due notti di luna crescente, in modo che la terza notte sia sotto i raggi della luna piena.
Trascorso questo tempo, mettete il mazzo su un tavolino sgombro di qualsiasi oggetto, di legno bianco o su un panno bianco. Mettete una candela bianca a destra e una nera a sinistra (assorbiranno gli influssi negativi), e disponete in cerchio i seguenti oggetti, che rappresentano i quattro elementi: una terza candela azzurra o gialla (fuoco), una scodellina di acqua, un pugno di sale (terra) e dell'incenso, preferibilmente puro (aria).
Accendete le candele e l'incenso, e passate le carte, una ad una sopra i quattro simboli (non sopra la candela bianca o quella nera!), con l'immagine rivolta verso il basso.
Terminato il rituale (lentamente, non dovete avere fretta), avvolgete le carte in un panno nero e riponetele preferibilmente in una scatolina di legno, insieme a delle pietre che le influenzino positivamente (delle pietre parlerò in dettaglio più avanti, promesso).
Portatele con voi più possibile, io le tengo sul comodino per averle sempre vicine.


Se avete avuto la "sfortuna" di prendere il vostro mazzo in luna calante e dovete aspettare un bel po' prima della luna piena, approfittatene per maneggiare le carte e studiarvele un po', informandovi sul loro significato (ci sono una marea di libri più o meno validi in circolazione sull'argomento).
Potete anche non sbattervi a fare il rituale e usare le carte per gioco... ma non aspettatevi che i responsi che vi daranno siano così attendibili.

Detto questo, se siete curiosi e volete provare, non vi farà male. Potreste restare piacevolmente sorpresi, nel bene e nel male a me le carte stanno dando grosse soddisfazioni.

Erbalibera

Puzza, ma potete giocarci all'Incredibile Hulk

Ritorno sul topic "Lush e le sue meraviglie", con un altro articolo su un detergente per il viso.
Ricordate l'Ocean Salt, la carta vetrata fatta detergente? Ecco, niente di tutto ciò stavolta.

Oggi vi propongo l'Erbalibera, una pasta verdolina dall'odore non troppo invitante ma estremamente efficace.

Lush ci dice:

Erbalibera è un detergente tosto.
È pieno di erbe (ortica, calendula, camomilla, rosmarino) che sprigionano liberamente i loro straordinari poteri sulla pelle che ha bisogno di essere ripulita e purificata ogni giorno senza aggressività. Il caolino deterge gli eccessi oleosi, mentre mandorle tritate e crusca di riso sono esfolianti e mantengono il viso fresco, anche quando è irritato o ha una naturale propensione ai brufoli. La vostra pelle si sentirà subito libera di esprimersi al meglio. 


Questa volta sono d'accordo su tutto. E' un esfoliante molto delicato e non vi darà problemi nemmeno se avete dei brufoletti (leggesi: non vi farà urlare dal bruciore).
Dopo il risciacquo la pelle resta fresca e morbida e se avete problemi di pelle grassa vi farà sparire quell'odiosa patina lucida.
L'unico punto a sfavore è l'odore. Puzza. Puzza di aceto. E non poco. Ma non vi preoccupate: non lascia alcun odore sulla pelle, se non un vaghissimo sentore di erbe, che potrà sentire solo chi vi starà appiccicato, ma è talmente leggero che non c'è pericolo che dia fastidio.
Anche questo prodotto mi sento di consigliarlo tranquillamente anche ai ragazzi: se usato regolarmente è una manna per tenere la pelle del viso morbida ed evitare che la barba si incarni. C'è chi obietterà che usare questi prodotti è poco virile. Io ribatto dicendo che avere croste e bubboni sulla faccia a causa dei peli di barba incarniti fa schifo.

Qualche appunto.
Proprio perché si tratta di un detergente non troppo forte, non mi sento di consigliarlo a chi ha la pelle eccessivamente grassa, ma per pelli normali e miste è l'ideale.
Personalmente lo userei anche due volte al giorno, mattino e sera, perché è un piacere sia uscire di casa sentendosi il viso eprfettamente pulito che andare a letto con la stessa sensazione.

E poi dai, è divertente spalmarselo sulla faccia, diventare verdolini e fare le smorfie allo specchio fingendo di essere Hulk. 

Cosa ci trovate dentro (esattamente):
Mandorle Macinate (Prunus dulcis), Caolino (Kaolin), Glicerina Vegetale (Glycerine), Acqua di Clorofilla (Aqua, CI 75810), Ortica (Urtica dioica), Rosmarino (Rosmarinus officinalis), Aceto di Riso (Oryza sativa), Crusca di Riso (Oryza sativa), Estratto di Gardenia (Gardenia jasminoides), Essenza Assoluta di Rosa (Rosa damascena), Olio Essenziale di Camomilla (Anthemis nobilis), Olio Essenziale di Salvia (Salvia sclarea), Profumo (Parfum).

Quanto vi costa:
Barattolino da 100g - 8,50 €
Questo prodotto ha una scadenza particolarmente breve, attorno ai 3 mesi, quindi questa è la dimensione massima!

LUSH.IT  
date un'occhiata al sito della Lush, mi raccomando, 
è tutta robbba bbbuona per voi e per l'ambiente!

Pit Bull

E' americano, ma spaca botilia amaza familia e talia gola

Il Pit Bull è di sicuro una delle razze sulla quale circolano più pregiudizi, e questi animali sono perennemente circondati da un alone di leggende metropolitane, informazioni approssimative e, soprattutto, ignoranza.

Le razze strettamente incriminate sono due: l'American Pit Bull Terrier e l'American Staffordshire Terrier (o Amstaff). Le due razze hanno origini comuni, ma non sono la stessa cosa.
L'Amstaff, al contrario del Pit Bull, è riconosciuto dalla FCI (Federazione Cinologica Internazionale) come razza, ma non è inserito nelle liste di cani pericolose, anche se i casi di aggressione esistono ma vengono grossolanamente raggruppate sotto il solito titolo "Pit Bull aggredisce Tizio".
La selezione di entrambi i cani è iniziata nel corso del 1800, e in entrambi i casi la ricerca era finalizzata alla creazione di un cane da combattimento ("pit" significa fossa, arena).

Sono quindi cani aggressivi a prescindere? Si e no.

  • Si, perché mostrano una natura più aggressiva di altre razze verso altri animali. Si badi bene, "più aggressiva" non significa che salteranno al collo del primo cane che incontrano per strada. Semplicemente, come un Pastore Tedesco tende ad abbaiare di più o un Labrador ha un innato istinto al riporto, in questi cani lo spirito guerriero è ancora forte.
  • No, perché per natura non dovrebbero rivoltarsi contro le persone. Infatti sin dall'inizio della selezione, i combattimenti raramente erano a morte. Una volta che uno dei due contendenti era stato atterrato, i cani venivano divisi. Sorgeva quindi la necessità di avere un cane che, anche se infervorato dalla lotta, dall'odore e dal sapore del sangue e magari attaccato al collo del rivale, non avrebbe morso il proprietario quando questi fosse andato anche a ficcargli una mano in bocca per fargli lasciare la presa.

Si tratta quindi di cani forti, tenaci e coraggiosi, e vista la mole (un maschio in entrambe le razze può raggiungere e superare i 30kg di peso) difficili da gestire.
Possono trarre in inganno: la loro struttura compatta può far pensare che con un minimo di forza fisica siano facilmente gestibili. Ma non tutti sanno che il Pit Bull è il cane che, in proporzione al proprio peso, può trainare un peso maggiore di qualsiasi altra razza. E' infatti in grado di trascinare fino a 20 volte il proprio peso. Significa che un esemplare di 20kg può smuoverne fino a 400. Siete ancora sicuri di poterlo tenere a bada usando solo la forza fisica?
A questo aggiungo che è la pressione esercitata dal morso è di circa 40kg per centimetro quadrato.

A seguito di questa analisi, sembrerebbero proprio delle macchine per uccidere.

E invece no. Proprio per la docilità insita nella razza, di cui parlavo prima, attualmente il Pit Bull è largamente usato negli ospedali per la Pet Therapy, soprattutto con bambini disabili o portatori di handicap. Infatti questi cani hanno un'estrema tolleranza all'essere maneggiati anche in modo brusco e poco delicato.

Quindi... perché si sente così spesso di Pit Bull che aggrediscono la gente?

Inutile a dirsi, nella maggioranza dei casi è colpa di padroni stupidi o poco informati (a parte che secondo il mio umilissimo parere il non informarsi prima di acquistare un cane di qualsiasi razza equivale a stupidità. Quindi diciamo padroni stupidi e basta).
Gente convinta che basti la forza per controllare un cane. Forse un altro cane si... ma non questi.
Spesso quando si prende un Pit Bull non si pensa a tutte le necessità del cane.
Innanzi tutto, l'educazione. Il cane deve riconoscere il padrone come capobranco e obbedirgli ciecamente. L'obbedienza e il rispetto non si ottengono picchiando il cane e nemmeno viziandolo. E' necessario avere sempre un comportamento coerente ed equilibrato.
In secondo luogo, quando si prende un Pit Bull è vitale farlo socializzare con altri cani fin da cucciolo, per attenuare la naturale aggressività. Un cucciolo ben integrato nella famiglia e che sa come comportarsi nei confronti dei suoi simili non darà problemi in futuro.
E infine, l'esercizio. Vi ho parlato della forza e dell'energia di questi animali. Hanno bisogno di poterle usare, di potersi sfogare. E non gli basta avere un giardino grande, devono uscire a passeggio per interagire con il padrone e con odori nuovi, diversi, per potersi stancare anche a livello mentale. La passeggiata inoltre costituisce un momento cruciale per stabilire il rapporto di dominanza sul cane e di reciproca fiducia.
Sono cani impegnativi. Se non sono educati, integrati, se non possono sfogarsi quotidianamente sviluppano ansie, nevrosi, dominanza.
E un cane ansioso, nervoso e dominante diventa pericoloso. Non c'è da stupirsi se sfoga le proprie frustrazioni in aggressività.

Cani impegnativi e padroni stupidi sono sempre un'accoppiata pericolosa, ricordatevelo.

Ghost

Qualcuno mi spieghi il senso e il perché di questa copertina

Il mio primo pensiero alla fine del libro è stato "Se questa è la roba che scrive ora Matheson, preferisco di gran lunga le opere datate".
Poi sono andato a leggermi i dati e ho scoperto che il libro è datato 1982 e che solo ora è stato pubblicato per la prima volta in Italia. La data non cambia il fatto che sia un libro mediocre e che dall'autore di "Io sono leggenda" e della fantastica antologia di racconti che ho letto recentemente mi aspettavo decisamente di meglio.

Ma andiamo con ordine, partendo dalla trama.

David ed Ellen sono una coppia di coniugi che sta tentando di rimettere insieme i pezzi del proprio matrimonio con una seconda luna di miele. Come meta hanno scelto Logan Beach, la località dove avevano trascorso la prima luna di miele. Peccato che sia inverno, un inverno tra l'altro particolarmente rigido e che il posto, essendo destinato alla villeggiatura estiva, in inverno non abbia quasi nulla da offrire, soltanto la villetta che hanno preso in affitto, una seconda villetta sulla spiaggia, una grande villa in cima alla scogliera, il soffio costante del vento e l'infrangersi delle onde contro la scogliera.
Ma il loro tentativo di riconciliazione sarà disturbato da una strana ragazza che si presenterà a David con il nome di Marianna: una bellissima, giovane donna che subito susciterà in lui un'attrazione ai limiti della morbosità.


E ora veniamo alla critica.

Partiamo dall'edizione: fa pena.
Ci sono diversi errori minori di battitura. Cose come "cinque" al posto di "cinquecento", lettere sbagliate e così via non sono di certo una pecca enorme ma sono fastidiosi ed evitabili. Si direbbe che la revisione della traduzione si stata fatta con i piedi.
Poi un'altra cosa minore: la copertina. E' pessima e con il libro non centra assolutamente nulla. Perché dovevate schiaffarci una foto con un bambino dietro ad una finestra? Solo l'editore sa perché, ma forse nemmeno lui.
Ora, cosa decisamente più importante: il titolo. Il titolo originale, "Earthbound", poteva essere tradotto in decine di modi più pertinenti e fantasiosi di "Ghost". Mai titolo fu più spoileroso. Con un titolo del genere i colpi di scena vano a farsi benedire. Ho tanta voglia di bacchettare sulle dita il responsabile di tutto ciò.

Passando al libro, il disappunto continua.
Abbiamo un uomo infedele, una mogliettina esasperata e una ragazza sospetta che non fa che cercare di sedurre lo stupido protagonista.
La trama è scorrevole e ad un certo punto c'è un tentativo di ribaltare la situazione agli occhi del lettore. Tentativo abbastanza debole, chiunque non sia un boccalone non se lo berrà minimamente.
Non ha molto da offrire: misteri blandi, tensione nulla, colpi di scena telefonati, erotismo scialbo e per nulla convincente, un protagonista irritante.
Non dimentichiamoci dell'happy ending che ovviamente non è happy al cento per cento, cosa che inabissa ancora di più il romanzo nel pozzo dei libri insipidi e scontati.

Aspettative troppo alte? Forse.
Irritazione epr aver abboccato all'ennesima esca el prodotto mediocre mascherato dietro un nome noto? Cazzo, si.
Libro evitabile in ogni caso? Decisamente.

Kissel

E' facile, è buono, riscalda (specialmente con l'aggiunta di vodka).
 
 Ecco una ricetta per scaldare queste giornate che si fanno via via più fredde.
Il kissel è un dolce al cucchiaio originario della Russia, molto popolare anche in Polonia, Lituania e Finlandia; si può mangiare sia caldo che freddo... ma secondo me caldo è decisamente meglio.
Ha il vantaggio di essere estremamente personalizzabile: potete usare la frutta che preferite, la tradizione vorrebbe frutti di bosco misti, ma nulla vi impedisce di usare ciliegie, mele, pere, prugne e via dicendo.

Di seguito vi propongo un paio di ricette, prima la tadizionale e poi una variante di più rapida preparazione, trovate quella che vi si addice di più.

KISSEL TRADIZIONALE per 4 persone
  • 400gr frutti di bosco
  • 50gr fecola di patate
  • 100gr zucchero
Lavate la frutta e mettetela in una casseruola con un litro d'acqua fredda; cuocete a fuoco dolce per mezz'ora o comunque finché la frutta non sia ridotta ad una poltiglietta.
Filtrate il composto, scartate la poltiglia e mettetelo di nuovo sul fuoco con l'aggiunta dello zucchero. Stemperate la farina in poca acqua fredda e aggiungetela allo sciroppo.
Vi basterà cuocere per una decina di minuti, dopodiché il vistro kissel sarà pronto!
La frutta avanzata potete conservarla e usarla poi come guarnizione a del gelato o alla pannacotta (che tra parentesi è ottima con il kissel caldo versato sopra come salsina!).

KISSEL DOLCE E DENSO per 4 persone
  • 450gr frutta tenera
  • 150ml acqua
  • 50gr miele
  • 1 cucchiaio di farina di granturco
Fate bollire frutta, acqua e miele per un paio di minuti, quindi frullate il tutto.
Mescolate la farina nell'acqua fino ad ottenere un composto omogeneo, aggiungetelo alla frutta e cuocete per qualche minuto.
Detto fatto, facile, veloce e senza sprechi.

Anche utilizzando l'amido di mais (Maizena) si ottengono buoni risultati.
Alcune ricette prevedono l'uso della gelatina in fogli. Non lo trovo assolutamente necessario, inoltre gli conferisce una consistenza viscida che non mi gusta per nulla.

Tutto qui? Bè si, tutto qui. Più facile di così non si può... non avete scuse per non mettervi ai fornelli.
Ah, un'ultima, ultimissima, cosa... sono del parere che aggiungere un goccio di vodka prima di servire non faccia mai male.

Palline all'uncinetto

Inutili, poco virili e imbarazzanti. Ma soffici.

 Sono costretto a casa dalla febbricciola stupida tipica di questa stupida stagione.
Sono troppo infettivo per cucinare e nervoso perché non riesco a concentrarmi su nulla o quasi. Quindi mi serve un'attività scaccia stress e meccanica per passare il tempo.
E per quanto poco virile e mascolino possa essere... quando sono preso così mi metto a sferruzzare all'uncinetto. Palline all'uncinetto.

Sembra una cosa complessa, ma appena presa un po' di mano diventa davvero semplice. Ed economico.
Se interessa anche a voi produrre palline inutili (ma molto carine) a costo quasi zero vi dò un paio di consigli.

Per iniziare procuratevi:
  • un uncinetto (in merceria) non troppo piccolo, altrimenti perderete gli occhi. Vi consiglio di cercarvi un numero 4 o anche un po' più grande.
  • un gomitolo del colore che vi sollazza di più (meglio se di cotone... con la lana è più difficile per i principianti, visto che il filo non è compatto)
  • imbottitura. Invece che usare il cotone o cercare l'ovatta vi dò un consiglio: sempre in merceria comprate un cuscino. Vi costerà pochi euro (io ne ho spesi 3) e potrete sventrarlo senza rimorsi per usarne l'imbottitura. E' soffice e abbondante.
Ecco, con una spesa iniziale di meno di 10 euro avete autonomia sufficiente per un esercito di inutili e graziose pallette.

Per fare queste palline avete bisogno di conoscere 3 tecniche: la catenella, l'aumento e la diminuzione. Spiegarle per iscritto è complicato, vi passo un video dove spiega tutto chiaramente (si, è in inglese.. ma insomma, dovete solo guardare!):
Lo schema che utilizzo per una pallina grande più o meno come quelle da ping-pong è:
  1. catenella da 2 punti
  2. 6 punti nel primo
  3. un giro di 2 punti in ognuno dei precedenti (contate fino a 12)
  4. un giro alternando 1 punto e 2 punti nei precedenti (contate fino a 18
  5. un giro alternando 1 punto, 1 punto e 2 punti nei precedenti (contate fino a 24)
  6. tre giri a punto singolo (mettetevi un segnetto và, chi ha voglia di contare fino a 72?)
  7. un giro alternando 1 punto, pun punto e 2 punti in uno
  8. imbottire inché non è sufficientemente ciccione
  9. un giro alternando 1 punto e 2 punti in uno
  10. continuare con 2 punti in uno finché non sarà chiuso abbastanza
Lo so, sembra complesso... guardatevi il video e tutto sarà chiaro e semplice (come in fin dei conti è).

Le palline che otterrete sono ottime come antistress. E se avete dei gatti, le ameranno.

Tomasz Bagiński

‘We Polish often lack the ability to distance ourselves from issues’

 Oggi non ho avuto tempo di mettermi a scrivere qui sul blog e manca poco allo scoccare della mezzanotte... quindi vi beccate un articoletto lampo rapido e indolore.

Quindi eccomi qui a parlarvi di Tomasz Bagiński, un'animatore e illustratore polacco poco conosciuto al grande pubblico ma non per questo non degno di nota.
Dei suoi lavori non c'è molto da dire e al contempo se ne potrebbe ampiamente parlare... ma sono del parere che sviscerare eccessivamente i suoi piccoli capolavori tolga a chi vi si avvicina per la prima volta il gusto dell'interpretazione personale.

Quindi, ne parlerò a grandi linee e starà alla vostra sensibilità caropire il messaggio, di volta in volta più o meno profondo, di ciò che vi troverete di fronte.
I cortometraggi dell'animatore polacco hanno quasi tutti un filo comune: il disincanto. Sono spietati, freddi e alieni, sia per le atmosfere sia per le figure spesso grottesche che li popolano. Ci mettono via via di fronte a possibili futuri, mondi onirici, crudeltà umane, superbia e sete di potere.
Ma non sono per questo grotteschi a loro volta, o spaventosi. Sono anzi pervasi da una profonda malinconia, quasi rassegnazione, al tempo stesso coinvolgono e fanno sentire al fruitore tutto il peso dell'essere soltanto uno spettatore.

Insomma, guardare i suoi cortometraggi è un'esperienza da brivido.

Attualmente lavora come art director presso la Platige Image. Oltre ai cortometraggi ha lavorato alle animazioni per il videogioco The Witcher tratto dai romanzi di Andrzej Sapkowski ed è l'autore delle copertine dei romanzi di fantascienza del connazionale Jacek Dukaj.
Come ulteriori "referenze" vi dico solo che può vantarsi di essere l'unico artista al mondo ad aver mai vinto due volte il primo premio del SIGGRAPH, il più grande festival per l'animazione e gli effetti speciali. Come se non bastasse, ha avuto una nomination all'Oscar per il miglior cortometraggio animato.

Se e quando ne avrete il tempo (e la voglia), procuratevi una tazza di caffè, di tè o una sigaretta e immergetevi nelle atmosfere dei suoi mondi così distanti e al contempo così reali.
Potreste pentirvene, ma ne sarà valsa la pena.

E per chi volesse approfondire, ecco un'intervista (in inglese) più che interessante: Tomasz baginski

Shadow of the Colossus

Un'avventura senza tempo e senza eguali

Oggi volevo parlarvi di un gioco ormai vecchiotto per PlayStation 2.
E' uscito per la prima volta in Giappolandia nell'ottobre 2005, ma con la velocità con cui si sviluppano le teconlogie attualmente lo si può considerare appunto già "vecchiotto", anche se si parla in fondo di sei anni fa.
A dispetto della grafica, che un videogiocatore abituato agli standard delle ultime console potrebbe giudicare approssimativa e sorpassata, è uno di quei titoli che mi è rimasto nel cuore e che a parer mio può ancora regalare emozioni e sensazioni di gran lunga superiori della maggior parte dei titoli attualmente in commercio.

Sto parlando di Shadow of the Colossus, un'avventura senza tempo che non è paragonabile a nient'altro a cui io abbia mai giocato.
Della trama posso dire poco, proprio perché il gioco stesso poco spiega nel prologo, e poco altro saprete una volta conclusi i titoli di coda.
Ci troveremo nei panni di Wander, un giovane che ha compiuto un lunghissimo viaggio, sconfinando nelle Terre Proibite, per resuscitare la sua amata, di cui trasporta la salma. Di lei sappiamo solo che è una principessa, ma non ci viene detto nè come nè perché sia morta.
Wander prega la divinità Dormin che la riporti in vita; l'entità risponderà che è possibile solo distruggendo le statue del salone principale del tempio. Esse però non possono essere scalfite da mano o arma umana: crolleranno solo quando la creatura che esse rappresentano verrà uccisa.
E' l'inizio di un'avventura senza precedenti e senza paragoni.

Il gameplay è inusuale: disponiamo solo di una spada e di un arco e non ci verranno date altre armi nel corso del gioco. L'interfaccia è semplice: una barra vitale e un cerchio che rappresenta la resistenza. Potremo aumentarli, ma non ci viene mai detto come, sta alla curiosità del giocatore scoprirlo. La stessa cosa dicasi per alcuni movimenti particolari, come saltare dal cavallo in corsa, cavalcare lateralmente aggrappati alla sella o sferrare un colpo a mezz'aria.
Un altro appunto merita la conduzione del cavallo: si comporta come un animale vero, necessita di essere regolarmente spronato per mantenere una velocità sostenuta, la reazione al comando di curvare non è immediata ma graduale, e essendo troppo vicino ad un colosso si spaventerà, impennandosi e cercando di fuggire. Ci vuole un po' prima di riuscire a padroneggiarlo perfettamente.

Per ogni ceatura da sconfiggere, ovvero per ogni Colosso, Dormin ci darà un indizio sulla sua natura. Ora dovremo trovarlo e la spada ci sarà d'aiuto. Alnzandola in un'area illuminata e trovando il giusto orientamento, rifletterà la luce nella direzione in cui si trova la nostra preda.
Ma raggiungere il covo dei Colossi non sarà semplice. Ci aspettano lunghe cavalcate in questa terra desolata, alla ricerca di un modo per arrivare alla meta. Perché la spada ci indica la direzione da seguire in linea d'aria... ma ci troveremo di fronte montagne, passi sbarrati, cascate e foreste...
Questo fa dell'esplorazione parte fondamentale del gioco. Lunghissimi viaggi attraverso gli scenari più disparati: aride gole, torridi deserti, buie foreste e sconfinate praterie.
Sconfinato è l'aggettivo che più mi sento di attibuire al gioco. Lo scenario sembra non finire mai, per quanto sia vasto e vario.... e assolutamente deserto. Wander e il suo cavallo Agro sembrano essere le uniche forme di vita che popolano il gioco, ad eccezione dei Colossi e di piccole creature come tartarughe, lucertole, pesci e uccelli. La sensazione di totale solitudine è accresciuta dall'assenza di musica nelle fasi esplorative e di ricerca: nostri compagni saranno il soffio del vento e l'incessante, ritmico rumore degli zoccoli di Agro (che si adatterà al tipo di terreno su cui stiamo passando: roccia, erba, terreno, sabbia e così via).
Non sentiremo mai parlare, ad eccezione delle poche parole rivolteci da Dormin, questa divinità incorporea che non ci mostrerà mai la sua forma e che parla una lingua sconosciuta, con più voci, sia maschili che femminili, che si sovrappongono.

Al contrario, gli scontri con i Colossi ci offriranno musiche maestose e di incredibile atmosfera. E ci daranno da pensare. Infatti queste enormi creature sono invulnerabili fatta eccezione per pochi punti deboli. Dove sono e come raggiungerli starà a noi scoprirlo, sfruttando il nostro ingegno, la conformazione dell'ambiente circostante e l'aiuto del nostro fido destriero.
E ogni volta che sconfiggeremo un Colosso, sarà un'enorme soddisfazione... accompagnata da un pizzico di senso di colpa nel vedere l'immensa creatura che si accascia al suolo, che noi abbiamo ucciso esclusivamente per scopi personali.

Il gioco dà diversi spunti su cui riflettere: l'egoismo umano, la sua arroganza e la futilità delle sue azioni. Ci sono molti esempi di corrispondeze grande-piccolo. Un enorme tempio centrale e tanti tempietti sparsi nello scenario. E' possibile trovare un gigantesco albero morto, in contrasto con tutti quelli normali che trovaremo all'interno del gioco. Inoltre, se notate, ogni Colosso è una mastodontica e mostruosa riproduzione delle creature che vagano attraverso le Terre Proibite, come già detto lucertole, pesci, uccelli, serpenti... fino a simulare gli stessi Wander e Agro. Metafora di come una cosa quando diventa troppo grande diventi malvagia o piuttosto di come di front a creature simili l'uomo si senta in dovere prima di recluderle e poi di ucciderle? A voi la scelta.

Un'altra chicca è la divinità stessa. Dormin è infatti "Nimrod" letto al contrario. Nimrod, secondo alcune leggende fu il costruttore della Torre di Babele; non è un caso che il Sacrario del Culto del gioco sia un'immensa torre, visibile da ogni punto della mappa. Nimrod venne smembrato e divenne il Dio del Sole, oltre ad essere punito con l'impossibilità di comunicare, condannato a parlare una lingua incomprensibile. Dei dialoghi di Dormin ho già parlato, è interessante ora aggiungere che quando rivolgiamo lo sguardo alla divinità, la voce proviene da un foro nel soffitto del Sacrario... dove vediamo soltanto la luce del sole. Non è chiaro se i Colossi siano manifestazioni della divinità, sue parti corporee e piuttosto sigilli che impediscano che lasci le lande dove è stata segregata.

Inutile dire che un gioiello del genere ha vinto diversi premi (ve li riporto schematicamente da Wikipedia):

  • Wander è salito al quarto posto nella classifica dei primi 10 "Eroi" di GameInformer
  • Shadow of the Colossus ha vinto il Best Art Design ed è arrivato terzo nella classifica dei migliori giochi del 2005 della rivista Playstation Magazine
  • Shadow of the Colossus ha corso per il premio del gioco del 2005 per la PlayStation 2 per la rivista Electronic Gaming Monthly, ha anche vinto il premio come miglior boss finale. La cosa curiosa è che il premio è stato assegnato come "Qualunque cosa presente in Shadow of the Colossus"
  • Shadow of the Colossus ha vinto il premio Outstanding Achievement in Art Direction, ed è stato nominato per il premio gioco dell'anno dalla Academy of Interactive Arts and Sciences.
  • la Game Developers Conference Awards ha premiato Shadow of the Colossus con ben cinque premi: Game of the Year, Best Game Design, Best Character Design, Best Visual Arts e Innovation Awards.
  • Il cd contenente le musiche del gioco ha vinto nel 2005 il premio "Soundtrack of the Year" per la rivista Electronic Gaming Monthly.
  • Shadow of the Colossus non ha vinto nel 2005 nessun premio per GameSpot, ma ha partecipato a quattro premi: Miglior musica originale, Migliore grafica artistica, Miglior gioco per PlayStation 2 e il poco onorevole Peggior Frame Rate.
Niente male considerando la giovane età del suo ideatore, vero?

Il gioco vi impegnerà tra le dodici e le venti ore per ultimarlo (dipende da quanto andate a ficcanasare in giro). Ma una volta finito vi si apriranno diverse possiblità: potete rigiocarlo in modalità più difficile, i Colossi avranno punti deboli in posizioni diverse, saranno necessari più colpi e infliggeranno più danno. Inoltre saranno sbloccate le sfide a tempo, che ci consentiranno di ottenere nuovi oggetti e armi, oltre che a cambiare il colore di Agro.

Detto questo non posso fare altro che invitare anche voi a intraprendere questo lungo, lunghissimo viaggio.

Yotobi!

Non potrete più farne a meno.

 Penso siano in pochi ormai a non conoscere Yotobi.
E io ne parlo lo stesso. Oggi mi gira così.

Chi è costui? E' un ragazzo di Torino con una brutta faccia (no, in realtà è tutta invidia), che è diventato una celebrità del web grazie alle sue recensioni di film squallidi che posta regolarmente su YouTube.
Film squallidi, film brutti... di tanto in tanto film così brutti da essere belli (so bad is soooo goooood!).
E' una vera e propria miniera d'oro per chi è appassionato di cinema trash o ha solo voglia di farsi due risate... guardando yotobi prima e il film poi.
Sono anni che ci tiene compagnia con le sue videorecensioni e ancora non ha stancato.

Perché?

Continuare a rimanere sulla cresta dell'onda non è facile, ma lui ci riesce alla grande.
  • Fa ridere. E ci riesce bene, in modo mai forzato, senza ricorrere a volgarità ini a se stesse.
  • Pur facendo ridere, dice cose vere. E questo è innegabile. Una cosa ridicola lo è ancora di più se è vera.
  • Il linguaggio è curato. Si vede che le recensioni ormai non sono più improvvisate, c'è una sceneggiatura scritta dietro, il discorso è fluido, senza ripetizioni o espressioni dialettali.
  • I video sono curati. Tralasciando i primissimi, fa del suo meglio per avere una buona qualità di immagine e audio e un'inquadratura pulita.
  • Ne sa, di quel che parla. Ovvero, non parla a vanvera. E' un grande appassionato di cinema, e si vede.
  • E' autoironico. Lui per primo non si prende sul serio.
  • E' espressivo. Dio mio cosa non sono i faccioni che fa. Le espressioni parlano da sole... e non sono forzate.
  • Si diverte anhe lui. Sembra una puttanata, ma è fondamentale. Il suo non è un lavoro, qualcosa ora ci guadagna, ma non lo fa per i soldi. Lo fa per divertire noi e divertirsi a sua volta.
  • Riesce a rinnovarsi di continuo. Ha fatto episodi speciali, piccole saghe, e continua a modificare -lentamente e con naturalezza- il suo stile. Anzi. Diciamo che si vede che sta maturando. E seguirlo è sempre un piacere, si sta sempre a chiedersi: chissà che combinerà Yotobi nella prossima recensione? E non delude mai.
Irresistibile per tutti, quindi? Bè, no. Ha avuto delle belle grane anche lui, dopo aver recensito Troll 2. La moglie del regista si è inviperita e lo ha minacciato di denuncia.
Nello specifico, tutto è cominciato con il commento della moglie di Fragasso:
"Prima cosa non permetterti più di offendere calunniando la professionalità di una persona, se non vuoi subito una diffida, basta che riascolti quanto hai detto su Fragasso. Secondo stai solo sperando di essere notato per sbarcare in tv, come quello degli scherzi telefonici. Terzo dalle domande che ti fai sul film è chiaro che non hai capito un tubo della storia, questo è un tuo problema e se nel mondo i tuoi coetanei lo adorano ci sarà un motivo."
Non mi dilungo troppo su questo punto, se vi interessa ne parla lui stesso in un video del suo secondo canale (guardatevelo, a modo suo è educativo, certe cose possono succedere solo in Italia).
LA CONTROVERSIA DI TROLL 2.

E ora via con il listone delle recensioni fino ad oggi pubblicate... io me le sto riguardando, in attesa del CENTESIMO VIDEO, che dovrebbe arrivare tra breve!
  1. Epic Movie
  2. Dragonball Evolution
  3. Disaster Movie
  4. Mega Shark vs. Giant Octopus
  5. Van Helsing Dracula's Revenge
  6. Plan 9 From Outer Space
  7. Alex l'Ariete
  8. House of the Dead
  9. Zombie 3
  10. Parentesi Tonde
  11. Natale in India
  12. Manos: The Hands of Fate
  13. Robot Holocaust
  14. Troppo Belli
  15. Transmorpher
  16. Amore 14
  17. Mega Piranha
  18. Rambo Turco (Korkosuz)
  19. Troll 2
  20. Yeti
  21. Komodo vs. Cobra
  22. Shark Attack 3: Megalodon
  23. Primal Park
  24. Monster
  25. Il Peggior Film Horror Mai Fatto
  26. Undefeatable
  27. Star Wars Turco
  28. Recon 2020
  29. Birdemic
  30. Metal Man
  31. Blood Freak
  32. Skeleton Man
  33. Dark Resurrection & Philanthropy
  34. Deadly Prey
  35. Creepozoids
  36. RoboVampire
  37. Attack of the Beast Creatures
  38. Violent Shit 3
  39. Speciale Asylum
  40. Zombie Nation
  41. Killer Klowns From Outer Space
  42. The Sisterhood
  43. Quattro carogne a Malopasso & Grazie Padre Pio
  44. Carnosaur

Nonché, il link al suo primo canale: YOTOBI
...e al secondo (i vlog sono spassosi!): UnaStoriaIncredibile

Buona visione!

Red Lantern

Niente a che vedere con Lanterna Verde, eh.
 Oggi vi propongo la mia ultima scoperta in fatto di web comics, ovvero di fumetti creati appositamente per il web.

Ho trovato "Red Lantern" per caso, su DeviantArt. Dato che le tavole che ho troato lì non sono state caricate dall'autrice, ma da una persona che non detiene alcun diritto (e quindi mi auguro che vengano presto rimosse), ho fatto fatica a trovare più informazioni a riguardo.
Ma ne è valsa la pena.

La prima cosa che mi ha colpito è stato il disegno: illustrato interamente in digitale, il tratto è morbido e ricchissimo di dettagli, pur discostandosi dallo stile "patinato" che a quanto pare vada per la maggiore quando si tratta di rafigurare animali (o "furries", animali antropomorfi).
E' evidente che l'autrice ha maggior manualità nel disegno di canidi: tutti i felini tendono ad avere un muso leggermente troppo allungato... ma è un dettaglio al quale ci si abitua presto. Il punto forte delle tavole è l'atmosfera. Rukis se la cava più che bene con i giochi di luce, creando ambienti di volta in volta, caldi, asettici, freddi e via dicendo, riuscendo a creare qualcosa di "vivo".

Veniamo alla trama.
Amon è uno sciacallo che vive su un'isola facente parte di un arcipelago, dove la guerra che imperversa nel continente a sud non riesce ad arrivare. La classe dominante dell'arcipelago, le iene, lo controlla con pugno di ferro. Amon è stato venduto in giovane età alla proprietaria i un bordello e sono anni che vi lavora per riuscire ad estinguere il proprio contratto, saldare il debito e tornare ad essere libero.
Ma la cosa non è così facile: ormai non è più giovanissimo e non ci sono molti clienti interessati a lui; oltre a questo soffre di dolori alla schiena che gli danno non pochi problemi quando si esibisce come danzatore.
Le cose non miglioreranno quando gli verrà affidata una giovane tigre bianca, da istruire in modo che possa prendere il suo posto.

Non fatevi ingannare dalla trama. Per ora non è un fumetto da quattro soldi. E' classificato per un pubblico adulto, in quanto tratta temi come la schiavitù, la violenza, la prostituzione e l'omosessualità. Ma lo fa senza mai calcare troppo la mano, senza mai risultare morboso. Sopra ogni cosa è la storia di un uomo in lotta da anni per riconquistare la libertà, con le sue speranze, amicizie, paure ed affetti.
Vale la pena di darci un' occhiata anche solo per le splendide illustrazioni: come già detto, anche se non sono niente di particolarmente innovativo nè trasmettono forti emozioni, riescono a creare un giusto equilibrio di atmosfere grazie ad una studiata manipolazione della luce.

L'autrice, che si presenta sotto lo pseudonimo di Rukis, è una giovane artista emergente, e Red Lantern è il suo primo progetto di una certa consistenza.

Il fumetto -quasi- completo lo trovate nel sito ufficiale:  RED LANTERN

Urania

Una copertina a caso tra le mille e passa della collana. Enjoy.
 Vagolando per Mestre un po' di tempo fa, la mia attenzione è stata stuzzicata da un cartello che diceva qualcosa come "2 libri a 5 euro". Due libri a 5€? Seriamente? Ma le sorprese non erano ancora finite. Infatti, girando DIETRO alla colonnina sulla quale era attaccato il cartello, ne ho trovato un secondo, ancora più ghiotto:

3 Urania a 5 euro

Non ho saputo resistere. Se mi si tirano dietro i libri così, non posso non accattarmene qualcuno.

Urania è il nome di una collana di romanzi di fantascienza che vanta centinaia di titoli. Per essee precisi, si tratta di 1576 libretti. Si gente, millecinquecentosettantasei libri. Originariamente hanno tentato anche il lancio di una rivista, iniziativa che si è conclusa dopo soli 14 numeri. Il primo numero risale all'ottobre del 1952.
Gli autori sono tantissimi, e potete trovarci in mezzo gente come Asimov, Ballar, Dick, Matheson e Clarke. Mia madre ama la fantascienza e so che aveva un baule pieno di questi libretti, che purtroppo sono andati buttati. Io non sono un grande appassionato del genere, ma uno ogni tanto non guasta. Unica nota negativa: a causa della rigidità dell'editore in termini di pagine, spesso hanno tagliato delle belle fette dal testo originale.
Quindi, se siete appassionati di fantascienza con qualche possibilità economica in più cercate in una libreria le opere complete... se invece come me la gradite ogni tanto e avete le pezze al culo questi libri sono una manna. In molti mercatini ve li tirano dietro, sono di veloce lettura (uno o due giorni sono sufficienti per finirne uno) e la carta su cui sono stampati è estremamente porosa, quindi hanno un peso davvero ridotto: se dovete viaggiare in treno o simili con una borsa già pesante sono degli ottimi compagni di viaggio.

I tre titoli che ho scelto vengono uno dalla penna di un autore a me già noto, gli altri due sono andato a naso (le date riportate si riferiscono alla prima pubblicazione assoluta).
Sono libri vecchi, tenuti bene ma consunti e provati dal tempo. A vederli mi sono piaciuti subito.

TRE MILLIMETRI AL GIORNO
Richard Matheson
1956
Per chi non lo sapesse, Richard Matheson è l'autore dell'ormai famosissimo (grazie alla trasposizione cinematografica) "Io sono leggenda". 
Questo libro ha come protagonista un uomo che dopo essere stato esposto per incidente a delle radiazioni, inizia a rimpicciolire di, appunto, tre millimetri al giorno.
Il racconto si divide tra la sua vita attuale dove, alto ormai pochi millimetri, è intrappolato in cantina dove non solo deve fare i conti con un ragno, ma è tormentato dal pensiero di "cosa succederà quando arriverò alla dimensione di ZERO millimetri?", a flashback del suo processo di rimpicciolimento.
Nel complesso il libro è piacevole... rico di ripetizioni, ma fa niente. Non mi aspettavo di più e non sono rimasto deluso.

PRIGIONIERO DEL SILENZIO
Rex Gordon
1956
L'idea di base della mia seconda scelta è semplice ma intrigante: un uomo si schianta con un razzo su Marte e, unico superstite dell'equipaggio, deve trovare il modo di sopravvivere.
I riferimenti al celebre Robinson Crusoe sono tanti a partire dal titolo originale del libro (No Man Friday) e per chi conosce il romanzo, sono davvero sfiziosi (per chi non lo avesse letto... vergogna).
Il libro parte lento e si mantiene sempre così fino alle riflessioni interessanti delle ultime pagine. Non so se siano così sbrigative per un taglio editoriale o se il libro sia sbilaciato di suo. L'ho percepito, così come l'ho ltto, come un'occasione sprecata. Peccato.

LIVELLO 7
Mordecai Roshwald 
1959
Questo autore polacco non l'avevo mai sentito nominare. E questo libro è stato una rivelazione. 
Un soldato viene mandato nel sottosuolo per un'esercitazione. Purtroppo per lui scopre che non gli sarà più consentito tornare indietro... la sua vita continuerà a svolgersi e finirà a quasi duemila metri di profondità, insieme ad altre 499 persone.
Ora lo scopo della sua esistenza è attendere un eventuale ordine di premere i pulsanti che lanceranno i missili atomici che devasteranno progressivamente il territorio nemico.
Un libro crudele, allucinante e claustrofobico, che porta a riflessioni profonde e che intrappola anche noi insieme al protagonista nelle viscere della Terra.

A conti fatti, penso che la prossima volta che passerò in libreria ne prenderò ancora. Certo, tra centinaia di titoli bisognerà scavare un po' per trovare qualcosa di meritevole, ma correrò il rischio.

Gatti: il cibo umido

La pappa umida la mangeranno sempre, i bastardi.
Come proprietario di due gatti (neri, ovviamente), ed essendo estremamente pignolo, mi sono documentato un po' sul cibo per loro.
Ci sono moltissime marche in commercio, ed avendo avuto un ane per undici anni non sapevo come muovermi. Basta fare un po' di ricerca.
Innanzi tutto, sono preferibili i croccantini, prevengono la formazione di tartaro sui denti del gatto. Ma lo sfizio del cibo umido non volevo negarglielo comunque.
Mi limito a mezza scatoletta a testa (circa 40 grammi) la mattina. Mozart si accontenta, non è un mangione... hopin è una fogna, ma dopo un po' ha imparato che per quanto miagoli non gli arriva di più. ci rallegra comunque con le sue sinfonie, ma siamo in netto miglioramento sotto questo punto di vista.

Per tutti i proprietari di gatti, volevo passare in rassegna, le marche che ho provato. Rispettivamente, due commerciali e due di fascia alta.

Per "commerciali" intendo tutte quelle che potete trovare in un supermercato. Non vanno mai oltre la fascia medio-bassa per quanto riguarda i componenti. E' facile che i gatti le gradiscano di più... ma questo non significa che siano migliori. Semplicemente, sono piene di aromatizzanti e appetizzanti che i nostri mici gradiscono particolarmente.


WHISKAS
Per essere un cibo commerciale è discreto. Contiene solo il 10% i proteine. Contiene addittivi ed è prodotto in America. Non è cruelty free a quanto pare... ovvero testano su animali.
I mici questo umido lo gradivano abbastanza.

GOURMET
A conti fatti è peggio del Whiskas. Contiene il 9% di proteine più additivi. Fa parte della linea Friskies, una delle peggiori per quanto riguarda il cibo per animali.
Purtroppo i gatti la adorano... per forza, con tutti gli appetizzanti che ci sono dentro... mi sento di drogarli.

Non provati, ma con valori pessimi, sono anche Sheba, Le Chat, il cibo Auchan e Coop, Miglior Gatto.

Passiamo ora alla pappa buona.

TRAINER
Sembra essere l'ultimo trend, e di sicuro i componenti sono ottimi. La Trainer include anche vegetali e frutta nel suo cibo, apportatori di vitamine importanti.
Per quanto ottima, proprio a causa delle verdure, i miei gatti la odiano. Anche Chopin (che è un tritatutto) non ne vuole sapere.

ALMO
La pappa umida migliore che io abbia provato. Arriva al 18% di proteine, senza additivi, totalmente cruelty free. Quando apro una scatoletta al tonno non ci trovo la pappetta rimestata, ma un trancio di tonno lesso. Il vitello ha davvero l'odore del vitello.
La prendo quando posso, visto il costo... ma i gatti lucidano le ciotole, quando glielo dò.
Consigliata su qualsiasi altra.
Se amate il vostro micio fateci un pensierino... Il pelo di Mozart è come il velluto (Chopin sta migliorando... ma quando è arrivato era in condizioni pietose, ci vorrà tempo).

Ricordate, se potete preferite un cibo in vendita in un negozio per animali. Anche la Royal Canin è ottima. E non liquidate una marca solo perché "il mio gatto non ne vuole sapere".. non è un sinonimo di scarsa qualità! A proposito, vi siete mai chiesti come mai i gatti che mangiano solo cibo mediocre poi non vogliano mangiare altro? Perché alla lunga ne diventano dipendenti. Potranno anche sembrare in salute... ma anche noi quando abbiamo vent'anni possiamo fumarci due pacchetti i sigarette al giorno e magiare da Mc Donald's... le magagne si faranno sentire quando di anni ne avremo quaranta.

Del cibo secco parlerò prossimamente... ricordate: leggete sempre le etichette!

Prussian Winter & Refined Austrian

Cannella vs Ciliegia!

Oggi non ho molto tempo, quindi vi propongo un argomento di cui mi è facile parlare: i cocktails.
Ho lavorato per un paio d'anni come barman e resta una mia grande passione.

Ordunque! Stasera vi propongo due cocktails che non potrebbero essere più diversi tra loro: il Prussian Winter e il Refined Austrian. Il primo farà la felicità di tutti coloro che soffrono il freddo; con le temperature che si stanno abbassando così in fretta è necessario qualcosa che scaldi la pancia. Il secondo ha un sapore molto particolare: estremamente aromatico e speziato, non piacerà a tutti.
Per entrambe le ricette vi propongo delle minime varianti che ho apportato secondo il mio gusto personale.

Ma veniamo al primo candidato.

PRUSSIAN WINTER
  •     90 ml Succo di mirtillo rosso
  •     10 ml Miele
  •     5   ml Succo di limone
  •     45 ml Schnapps alla cannella
  •     una stecca di cannella
Prima di tutto... cos'è lo Schnapps? E' un distillato (bianco o aromatizzato), di origine tedesca o scandinava, ma gli americani si sono messi a produrne pure loro. Che differenza passa tra i due?
Quello tedesco è distillato a partire dalle patate e dal mosto di frutta, ottenendo così un liquore naturalmente aromatizzato, viene imbottigliato senza zuccheri aggiunti e ha una gradazione alcolica intorno al 40%.
Quello americano è ottenuto da un istillato neutro mescolato ad aromatizzanti alla frutta e viene imbottigliato aggiungendo zucchero e spesso glicerina, il che gli conferisce una consistenza sciropposa. A seconda di quanto zucchero e quanto sciroppo di frutta viene aggiunto la gradazione alcolica oscilla tra il 15% e il 40%.
Inutile dirlo: se potete evitate le porcherie americane, crucco is better.
E se non trovate lo Schnapps? Niente paura: il sapore del distillato liscio è simile alla vodka, così come la gradazione. Armatevi quindi di vodka e cannella in polvere.

La preparazione è semplice: mescolate in un pentolino il miele, il succo di mirtillo e quello di limone finché non saranno perfettamente amalgamati (e bollenti). Quindi versateli in una tazza da caffè insieme allo Schnapps freddo (o alla vodka), mescolate con la stecca di cannella e servite.
Per chi usa la vodka: dategli una spolverata di polvere di cannella dopo aver mescolato.

In entrambi i casi io (che della cannella sono un patito) la aggiungo in polvere. Se ve la sentite potete provare a dar fuoco alla superficie: la spezia conferirà alla fiamma una tonalità azzurra di sicuro effetto e un gusto leggermente tostato (se la cosa è fatta a dovere).

Ora avrete pronto un cocktail che scalderà tutte le vostre giornate invernali, con un spore che ricorda una torta alla ciliegia... con quel pizzicorino cannelloso che non fa mai male e un gusto alcolico assolutamente non invadente. Unico appunto: potreste abusarne, proprio perché sembra così leggero. Se lo farete, vi stenderà, garantito.
E se non siete amanti dell'alcol... non aggiungetelo. E' ottimo anche come cocktail analcolico: aggiungete più mirtillo per un sapore più fresco o più miele se preferite il dolce.

Passiamo ora al cocktail che è il suo esatto opposto.

REFINED AUSTRIAN
  • 40 ml Monopolowa Austrian Gin 
  • 40 ml Austrian Brandy 
  • 25 ml Aromatized Lillet Rouge w/Vanilla and Cardamom 
  • 2 cucchiaini Edel Kirsc
  • 3-4 gocce di bitter aomatico (meglio se fatto in casa)
  • una fetta di arancia
Si, gli ingredienti non sono così facili da trovare. Per ovviare ricordate solo che il famoso Gin di Vienna ha un gusto abbastanza secco, potete sostituirlo con un Dry Gin di buona qualità. Così come per il brandy, in Austria ne producono di ottima qualità... ovviate anche voi con un buon prodotto.
Il Lillet Rouge è un vino liquoroso, abbastanza facile da reperire. Trovare quello alla vaniglia e cardamomo è un'altra storia. Io consiglio di prendere quello rosso e ovviare con un baccello di vaniglia e due o tre semi di cardamomo.

...sapevate che vaniglia e cardamomo pare siano le due spezie più care del mondo (dopo lo zafferano)? Del resto, che altro vi aspettavate da un cocktail del genere?

Come bitter (liquore dal gusto vagamente amarognolo) sarebbe meglio averne di fatto in casa. Con l'italianissimo Campari non viene comunque tanto male.
Per finire, il Kirsch è un liquore piuttosto forte (intorno al 45% di grado alcolico), ricavato dalle ciliegie. Anche qui, munitevi i un buon liquore alla ciliegia.

Pronti? Fortunatamente la preparazione è facile. Versate gli ingredienti (se usate vaniglia e cardamomo in baccello e grani, aggiungete pure quelli) in un mixing glass con ghiaccio grossolanamente tritato e mescolate per bene. Più mesolate più il cocktail risulterà freddo e diluito. Non è un male, visto quanto forte è. Filtrate tutto in un bicchiere old fashioned Colmo di ghiaccio... o in una coppa precedentemente raffreddata in congelatore. Completate l'opera guarnendo con una fettina di arancia. A me piace lasciarci qualche granello di cardamomo sul fondo.

Lo so, gli ingredienti sono complessi da trovare e costosi, è un cocktail che per essere buono deve avere dosi minuziosamente corrette e il sapore fortemente speziato non è adatto a tutti i palati. Io lo trovo ottimo, nonostante il grado alcolico davvero elevato e il forte gusto alcolico.

Scegliete quello che più si confà ai vostri gusti e alle vostre tasche e buona degustazione!

Ocean Salt

Roba cazzutissima.

Ormai sono un cliente affezionato Lush da tempo. Se le mie tasche me lo permettessero comprerei saponi, shapoo, balsami eccetera solo da loro.
Purtroppo la Lush, per quanto sia più che ottima, costa. così mi limito a prendere i prodotti ogni tanto.

Uno dei miei ultimi acquisti è la Ocean Salt, un esfoliante che mi ha subito conquistato per il suo profumo freschissimo.

Lush ci dice:

Un cocktail super esfoliante di sale marino, lime e vodka - per una pelle che sembra appena tornata dalle vacanze.
Vuoi che il tuo viso perda quella patina trissste e torni vivo e luminoso come dopo una lunga vacanza (sull'oceano)? Il sale marino, con l'energica azione detergente dei suoi cristalli, prima spazzola le cellule morte e poi si dissolve per idratare e lenire la pelle. Il pompelmo rinfresca e tonifica, il cocco e l'avocado ammorbidiscono mentre l'estratto di lime (in vodka) elimina gli eccessi oleosi e ha un invitante profumo di cocktail da spiaggia. Chi ha la pelle grassa lo può usare ogni giorno, chi ce l'ha secca circa una volta a settimana. Massaggiatelo sul viso bagnato e poi risciacquate. 

Il mio primo timore era che profumasse di cocco. Io odio il cocco con tutto me stesso. E invece no. Il cocco c'è ma non si sente. Oh, gioia! I toni che predominano sono quelli del lime e dopo il risciacquo resta una fragranza fresca ma quasi impercettibile; cosa che lo rende adattissimo anche agli uomini.
E cazzo se funziona. E' una vera e propria carta vetrata (in senso buono), liscia la pelle e la rende luminosa che è una meraviglia.
L'unica cosa con cui non sono d'accordo è la frequenza di utilizzo. Anche su pelli grasse (purché non grondino olio, si intende), non andrei oltre una volta a settimana. Come già detto, si tratta di carta vetrata. Se avessi la pelle particolarmente delicata me ne terrei alla larga.

E' ottimo anche per il corpo (infatti si trova anche il barattolone grande).

Oltretutto, dovendolo usare una volta a settimana è l'ideale per le persone pigre, distratte o smemorate, che non si ricordano o non hanno voglia di usare un tonico per il viso una o due volte al giorno. Quindi per me è l'ideale.

Un piccolo appunto: ricordate che dentro ci sono vodka, lime e sale (TANTO sale), quindi se avete sul viso piccoli taglietti o ferite non è proprio una goduria.

Cosa ci trovate dentro (esattamente):
Sale Marino Fino (Sodium chloride), Infuso di Pompelmo Fresco (Citrus grandis), Sale Marino Grosso (Sodium chloride), Stearic Acid, Estratto di Lime Fresco Biologico in Vodka (Citrus aurantifolia), Sodium Cocoamphoacetate, Glycol Cetearate, Triethanolamine, Burro Fresco di Avocado (Persea gratissima), Burro Extra Vergine di Cocco (Cocos nucifera), Olio Essenziale di Lime (Citrus aurantifolia), Essenza Assoluta di Alghe (Fucus vesiculosus), Essenza Assoluta di Foglie di Violetta (Viola odorata), Glicerina Vegetale (Glycerine), Lanolina (Lanolin), Cetearyl Alcohol, *Limonene, *Linalool, Profumo (Parfum), Colore 42090, Methylparaben, Propylparaben. * Presente naturalmente negli oli essenziali.

Quanto vi costa:
Barattolino da 120g - 11,50 €
Super barattolone da 250g - 19,50 €
....io ho preso quello piccolo, 20 sneuri da spendere per un tonico non li ho.


LUSH.IT  
date un'occhiata al sito della Lush, mi raccomando, 
è tutta robbba bbbuona per voi e per l'ambiente!

Mochi!

Gommosi, deliziosi, odiosi mochi <3

I mochi,  o meglio i daifuku, sono dei dolcetti giapponesi fottutamente buoni. Almeno, per i miei gusti. Adoro la loro consistenza gommosa.
Spesso vengono chiamati semplicemente mochi; in realtà il termine si riferisce solo alla pasta bianca che racchiude il ripieno.
Però mochi suona meglio.
Mettendo da parte le sottigliezze, questi dolcetti sono facili da preparare, si tratta di un impasto di farina, zucchero e acqua con un ripieno a scelta, tradizionalmente di marmellata di fagioli dolci, ma metteteci quello che vi pare. Io li faccio con la marmellata.

Oggi mi sono messo a fare questi cosi, e con un po' di mano si riesce a sbrigarsela in meno di mezz'ora. C'è un unico inconveniente: sono FISICAMENTE dolorosi da preparare. Perché il maledetto impasto va lavorato bollente o comunque molto caldo.

Ma veniamo alla ricetta. Non c'è da spaventarsi per le dosi da misurare in tazza (io che sono pignolo all'inizio ho storto il naso, ma è davvero il metodo migliore).
Se dovete prepararne tanti, usate queste dosi a più riprese: non ha senso farne di più, visto che già con queste dosi farete appena in tempo a lavorarli prima che si raffreddi tutto, specialmente se siete alle prime armi.

Dicevamo:

1 tazza di farina di riso glutinoso (è importante che sia glutinosa, altrimenti non otterrete un impasto appiccicoso, e la cosa è vitale. Può non essere così facile reperirla, cercate in negozi specializzati in prodotti orientali, negozi con prodotti particolari o, al limite, negozi online. Io l'ho scovata da Caberlotto a Mestre);
1/4 di tazza di zucchero (potete arrivare ad 1/3 di tazza se amate i sapori estremamente dolci, io invece mi tengo addirittura scarso sul quarto di tazza, preferisco un gusto più neutro);
3/4 di tazza di acqua

per lavorarli sarà necessario dell'amido di mais con cui infarinarsi le mani o vi appiccicherà addosso, con conseguenti bestemmie -ricordiamoci che l'impasto sarà bollente-

Versate gli ingredienti direttamente in un contenitore adatto al microonde e mescolate finché non ci saranno più grumi. Copriteli con pellicola trasparente (non tendetela troppo, vedremo poi perché) e metteteli nel microonde a 600w per 4 minuti.

Se il vostro microonde non ha 600w di potenza esatti, come il mio che salta da 500w a 650w, preferite un valore inferiore, magari cucinate mezzo minuto di più.
Per quanto riguarda la cottura, io utilizzo una pirofila e il fatto che la pappetta sia disposta su una superficie più ampia la fa cuocere prima. Cuocio per 3 minuti e mezzo a 500w.

A questo punto togliete il contenitore dal forno, sollevate la pellicola e mescolate di nuovo. Se avrete teso troppo la pellicola sarà difficile toglierla adesso. Fate attenzione che il recipiente sarà pieno di vapore bollente.
Fate questo passaggio più velocemente possibile, visto che siamo solo a metà cottura.
Ricoprite co la pellicola e fategli fare un altro giro in microonde, stesso tempo, stessa potenza.

Ora iniziano i dolori. Tirate fuori il tutto, togliete la pellicola e con l'aiuto di una spatola, formate una palla, cospargetela di amido di mais e "lisciatela".
Infarinatevi per bene le mani nell'amido e prendete un pezzetto di pasta a seconda di quanto li volete grandi (io faccio dei bocconcini grandi come una pallina da ping pong). Ah, non serve a nulla tirare, per spezzare la pasta dovete torcerla.
Fate una pallina e appiattitela nel palmo della mano, poi metteteci sopra il ripieno. La marmellata di fagioli dolci è abbastanza solida, altri ripieni invece, come le nostre marmellate o la nutella sono più liquidi, quindi non esagerate o avrete problemi a chiuderlo.
Ripiegate i bordi del disco su se stesso, pizzicandoli tra loro per chiudere il mochi. Appiccica da morire, quindi è relativamente semplice.
Per chi usa la marmellata: l'impasto "bagnato" di marmellata non appiccica più su se stesso: se sporcate eccessivamente la pasta tentando di chiuderla, potete pulirla con della carta da cucina.
Ricodate di rotolarli di nuovo nell'amido prima di metterli su un piatto... o si appiccicheranno alla sua superficie.

Fate palline di questo tipo finché non finite la pasta. Se li conservate in frigo vi dureranno un paio di giorni.

E ricordate: sono tanto carini da vedere quanto bastardi da preparare... ma sono troppo buoni.