Tomasz Bagiński

‘We Polish often lack the ability to distance ourselves from issues’

 Oggi non ho avuto tempo di mettermi a scrivere qui sul blog e manca poco allo scoccare della mezzanotte... quindi vi beccate un articoletto lampo rapido e indolore.

Quindi eccomi qui a parlarvi di Tomasz Bagiński, un'animatore e illustratore polacco poco conosciuto al grande pubblico ma non per questo non degno di nota.
Dei suoi lavori non c'è molto da dire e al contempo se ne potrebbe ampiamente parlare... ma sono del parere che sviscerare eccessivamente i suoi piccoli capolavori tolga a chi vi si avvicina per la prima volta il gusto dell'interpretazione personale.

Quindi, ne parlerò a grandi linee e starà alla vostra sensibilità caropire il messaggio, di volta in volta più o meno profondo, di ciò che vi troverete di fronte.
I cortometraggi dell'animatore polacco hanno quasi tutti un filo comune: il disincanto. Sono spietati, freddi e alieni, sia per le atmosfere sia per le figure spesso grottesche che li popolano. Ci mettono via via di fronte a possibili futuri, mondi onirici, crudeltà umane, superbia e sete di potere.
Ma non sono per questo grotteschi a loro volta, o spaventosi. Sono anzi pervasi da una profonda malinconia, quasi rassegnazione, al tempo stesso coinvolgono e fanno sentire al fruitore tutto il peso dell'essere soltanto uno spettatore.

Insomma, guardare i suoi cortometraggi è un'esperienza da brivido.

Attualmente lavora come art director presso la Platige Image. Oltre ai cortometraggi ha lavorato alle animazioni per il videogioco The Witcher tratto dai romanzi di Andrzej Sapkowski ed è l'autore delle copertine dei romanzi di fantascienza del connazionale Jacek Dukaj.
Come ulteriori "referenze" vi dico solo che può vantarsi di essere l'unico artista al mondo ad aver mai vinto due volte il primo premio del SIGGRAPH, il più grande festival per l'animazione e gli effetti speciali. Come se non bastasse, ha avuto una nomination all'Oscar per il miglior cortometraggio animato.

Se e quando ne avrete il tempo (e la voglia), procuratevi una tazza di caffè, di tè o una sigaretta e immergetevi nelle atmosfere dei suoi mondi così distanti e al contempo così reali.
Potreste pentirvene, ma ne sarà valsa la pena.

E per chi volesse approfondire, ecco un'intervista (in inglese) più che interessante: Tomasz baginski