Qualcuno ha detto Zelda? |
Ho trovato questo giochino che definire squisito è dir poco, e lo condivido con voi.
E' un giochino dai comandi semplicissimi, mouse per muoversi, mirare,interagire, A per sparare, S per aprire lo -scarno- inventario.
Già questo fa del titolo un gioco che sembra sbucato direttamente dagli anni in cui i controller avevano un pad e due bottoni.
La grafica richiama l'ormai antico 8 bit, con pochi, semplici colori, pixel giganti e forme stilizzate. Ma non per questo la trovo brutta: è uno splendido esempio di pixel art che riesce ad essere contemporaneamente retrò, chiaro, espressivo e gradevole a vedersi. Insomma, in un mondo di giochi in flash con grafiche più o meno standardizzate e anonime, risalta di sicuro.
Anche gli effetti sonori e la musica sono perfettamente in sintonia con la grafica: se ai più giovani potrebbero sembrare fastidiosi, ai videogiocatori di vecchia data faranno un effetto nostalgico, in quanto sembrano uscire dritti dritti da un Game Boy.
Se proprio li trovaste insopportabili, niente paura, si può disattivare.
Fatta questa doverosa premessa su quello che fa di Stable Boy una perla di nostalgia, passiamo al gameplay e alla trama.
Come già detto, tutto si fa con il mouse e due tasti. Ma non per questo il gioco perde il suo fascino. Pur essendo incredibilmente intuitivo infatti, offre una buona sfida (completarlo non è così semplice!).
l'impianto di base è di esplorazione e ricerca, e i più smaliziati vedranno subito le volute somiglianze con i primissimi capitoli di Zelda.
Quindi dovremo parlare con i personaggi, cercare oggetti, scambiarli, uccidere mostriciattoli vari (per lo più a colpi di insalata -vi spiegherò poi-), esplorando un mondo limitatissimo, composto da una schermata principale e pochi ambienti secondari. E vi assicuro che dovrete frugare sotto ogni sasso.
Altra cosa stimolante è la progressiva comparsa di nuovi personaggi e interazioni man mano che si procede con il gioco.
E, a seconda delle scelte che faremo, saremo ricompensati con uno di quattro diversi finali.
Per finire vi parlo della trama. Eh si, la metto alla fine, strano ma vero, perché contiene l'ultimo punto fondamentale del gioco: lo humor.
Siete nei panni di uno stalliere che si è perso nei boschi: una volta tornati al vostro villaggio lo troverete saccheggiato e mezzo distrutto.
Ma siete solo uno stalliere, quindi la vostra missione principale non è di salvare il mondo, ma di recuperare il cavallo del vostro signorotto locale, che è fuggito.
E, nel frattempo, potete provare a scovare il colpevole e conquistare un po' di gloria.
Dimenticavo: avete un aspetto stupido, un cervello scarso e siete troppo deboli per maneggiare una spada. Il vostro intelletto e i vosti muscolli vi consentono di difendervi al massimo lanciando cespi di insalata agli avversari (tutti in cerca di mangiarvi la faccia). Buona fortuna, quindi.
Tutto questo lo rende una completa parodia di Zelda e del gioco di ruolo fantasy classico. Uno spasso.
Se siete della vecchia scuola, provatelo per un'iniezione di nostalgia.
Se siete invece più giovincelli provatelo lo stesso: non ve lo godrete al cento per cento, ma resta sempre un prodotto unico e curioso.