Drive-In (la trilogia)

Cannibalismo, tatuaggi animati, dinosauri, comete ghignanti e altro ancora
Ed eccomi finalmente a recensire Drive-In, una delle mie ultime letture.
Non sarà facile per me recensire questa opera di Joe Landsdale, scrittore statunitense ed autore di fantascienza, horror, sceneggiature per fumetti e testi televisivi: ho tanto da dire e tante considerazioni da fare, rischio di perdermici in mezzo e finire con uno sproloquio invece che con una recensione. Ma ci proverò lo stesso.

Cominciamo con il dire che in questo volume trovate:
  • La notte del drive-in -un film di serie B con sangue e popcorn, made in Texas- (1988)
  • Il drive-in 2 -non uno dei soliti seguiti- (1989)
  • La notte del drive-in 3 -la gita per turisti- (2005)
Si tratta di tre romanzi brevi (o racconti molto lunghi) di meno di duecento pagine l'uno, successivi l'uno all'altro e con il medesimo protagonista.
E' difficile recensire una trilogia senza spoilerare nulla, proprio per questo ci ho messo così tanto a scrivere questa recensione. Alla fine ho deciso di palare della trama del primo libro in modo più approfondito, mentre degli altri due accennerò solo le poche cose che potreste benissimo leggere nella presentazione in quarta di copertina del libro stesso.

I Drive-In sono quei cinema all'aperto dove il film viene proiettato su un grande schermo, e la gente assiste comodamente seduta nella propria macchina.
Siamo in Texas, nel drive-in più grande del mondo, e ogni venerdì qui si tiene la Grande Nottata Horror. Dal tramonto all'alba gli spettatori possono godersi una maratona di film pieni di sangue, mostri e ammazzamenti vari, bevendo Coca Cola e sgranocchiando popcorn.
Ma questa volta sarà diversa dalle altre. eh si, perché questa volta scenderà dal cielo una cometa rossa con una bocca piena di denti, e quando se ne andrà nulla sarà più come prima. Perché ora sembra che al di fuori della recinzione del drive-in non esista più nulla, solo oscurità.
Il gruppetto di protagonisti si trova imprigionato nel microuniveso del drive-in, dove il tempo è relativo.Presto il cibo comincia a scarseggiare, i freni inibitori pian piano cedono, le regole sociali svaniscono. E in sottofondo a violenza, cannibalismo e creature deformi, i film horror continuano a venire proiettati incessantemente.
Fermiamoci qui. So già che gli amanti dello splatter avranno già l'acquolina in bocca. E hanno perfettamente ragione.
Nei due libri successivi, senza anticiparvi troppo, posso solo dirvi che le situazioni si faranno sempre più bizzarre, mescolando elementi tipici dei romanzi horror, fantasy, di avventura e fantascienza, in un nonsense crescente supportato comunque da una trama valida e ben articolata, che va a dipanarsi lentamente.
L'autore riesce a costruire ed espandere un mondo tutto suo, governato da regole bizzarre che pare non siano sempre valide. Ma lo fa senza esagerare, senza creare situazioni scontate e riuscendo sempre a tenerci con il fiato sospeso in attesa della prossima bizzarria. Sembra quasi un mondo alla Walter Moers... riservato esclusivamente ad un pubblico adulto.
Scavando nemmeno troppo a fondo non è difficile leggere una critica (quasi una satira) sulla dipendenza dell'uomo moderno nei confronti della televisione: la scatola magica contiene la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità. E senza di essa l'uomo contemporaneo è perduto. Ha dimenticato il vivere insieme, il raccontare storie, il costruire con le proprie mani. Può tornare ad impararlo, ma appena la tentazione dello schermo televisivo ritorna, ecco che continua a ricascarci, povera pecorella incapace di intendere e volere. La televisione è il cantastorie, il messia, il pastore della società moderna.

Nel complesso, la cosa più curata e meglio riuscita è l'evoluzione dei personaggi. Le reazioni sono sempre credibili e variegate, c'è chi impazzisce, chi si sforza di mantenere la lucidità, chi abbandona qualsiasi freno morale e chi invece cerca di mantenere una parvenza di umanità. Ma tutti i personaggi, lentamente, cambiano.
E' ipnotico vedere come, in una forzata situazione di emergenza, non solo le azioni e il modo di pensare dei personaggi compia una più o meno lenta evoluzione, ma muti anche lo stile di scrittura dell'autore.
Il libro è narrato in prima persona e la trilogia copre un lasso di tempo imprecisato ma comunque lungo. E man mano che il protagonista diventa più cinico e la sua scorza emotiva si fa più dura, il modo di narrare cambia. Le volgarità aumentano ma perdono di significato, diventano parte di un nuovo linguaggio comunemente accettato.
Essendo il protagonista maschio e avendo noi la possibilità di sbirciare nei suoi pensieri, non mancheranno numerose allusioni sessuali, più o meno esplicite. Con il procedere della trama, anche la sessualità assume un altro valore. Diventa un modo per sfogarsi e perde ogni aspetto erotico, si è solo alla ricerca di una scarica di endorfine che possa distrarre per un po' dall'incubo nel quale si è immersi. E questo vale sia per gli uomini che per le donne, nessuna si fa più scrupoli a cercare una scopata, così come nessuna viene giudicata una puttana se ha numerosi partner. Cose come la masturbazione e la sodomia non sono più tabù: quando non sai se arriverai vivo alla fine della giornata i problemi veri diventano altri.
Con questo non voglio dire che il libro sia volgare o pornografico. Come vi ho già spiegato, volgarità, sesso (e violenza) a lungo andare diventano la normalità. E come il protagonista si abitua a certe scene (isteria di massa, cannibalismo, nudità), anche il modo di descrivercele cambia. Vengono usate sempre meno parole, sempre più scarne, sempre meno colorite.
E' la differenza che passa tra un beduino del deserto che descrive una nevicata mentre la osserva per la prima volta (che potrebbe suonare come "Minuscoli cristalli cadono dal cielo, gelidi al tatto ma dalle forme perfette..."), e come la descrive un norvegese ("Sta nevicando"). In un cambiamento narrativo graduale ma costante. Dopo un po' ci abituiamo anche noi senza accorgercene, adattandoci mentalmente ad un mondo stravolto e primitivo.
La trilogia si legge tutta d'un fiato (a meno che come me non vi becchiate un blocco totale nei confronti di qualsiasi tipo di lettura): lo stile è moderno, scorrevole e veloce, non ci sono punti narrativi morti o passaggi lenti, e ad ogni pagina c'è qualcosa di nuovo che allo stesso tempo ci svela un pizzico in più dell'intreccio generale, instillandoci allo stesso tempo nuovi dubbi nel cervelletto.

L'autore ha combinato in questa trilogia elementi splatter, nonsense, decine di citazioni cinematografiche, adrenalina e una buona dose di humour (soprattutto humour nero, ma che ve lo preciso a fare, dovreste aspettarvelo da un soggetto del genere).
Tra il secondo e il terzo libro l'autore si è preso ben sedici anni di pausa riflessiva. Forse non riusciva a pensare ad un modo decente di concludere il tutto. E in effetti il finale lascia un po' un sapore di incompiuto, pur dando un senso logico e una spiegazione a tutto quanto. Ma per il finale vero e proprio si poteva fare di meglio.
Nel complesso però abbiamo una splendida trilogia in salsa horror con uno spiccato sapore da B-Movie anni '80. Insomma, sembra di guardare uno di quei filmetti horror dagli effetti speciali un po' alla buona che andavano tanto di moda negli anni '80, soprattutto in America.
Quindi il mio consiglio è: non pensate al traguardo e godetevi il viaggio.
Non ve ne pentirete.