J.Ballard - Tutti i racconti 1963-1968

Seicento pagine di cinismo

Era un po' che non postavo una recensione di un libro. Semplicemente perché l'ultimo libro che stavo leggendo mi ha preso davvero tanto per finirlo (un mese è tanto per me, di solito li divoro in pochi giorni).
E, con un evviva all'incongruenza, è di nuovo un libro di fantascienza. Si si, proprio io che continuo a ripetere che la fantascienza non mi garba.
Spulciando in giro, un autore aveva attirato la mia attenzione: James Graham Ballard, da molti considerato uno dei maggiori autori inglesi.

Informandomi un po', ho scoperto che è sì uno scrittore di fantascienza, ma si è adoperato anche nella satira.  Che, combinata alla fantascienza, mi piace. Se poi aggiungiamo che è stato fortemente ispirato dal surrealismo... diciamo che mi sono fiondato a recuperare un suo libro.
E siccome sono megalomane, mi sono accattato un mattone di seicento pagine scritto a caratteri piccini picciò. Eh, costava poco.

Il libro in questione è il secondo volume che raccoglie tutti i suoi racconti. Perché il secondo? Potrei dirvi che dato che sono tre libri ho scelto un periodo intermedio per avere una panoramica più ampia. E invece no, l'ho preso perché in libreria c'era solo quello. E costava poco. Pigrizia.
Cercherò di fare una recensione complessiva, perché prendere i racconti singolarmente sarebbe un lavoro eterno, vi annoierei e, non conoscendo bene l'autore, non potrei fare un buon lavoro.
Allora, il volume comprende più di trenta racconti, scritti tra il 1963 e il 1968.
Anni '60, periodo di grandi sconvolgimenti e rivoluzioni, un'atmosfera che permea tutti i componimenti.
Essendo un raccolta di racconti ovviamente la qualità è altalenante, accostando pezzi pregevoli ad altri più deludenti.
Ma se devo usare un aggettivo che li accomuni tutti è, probabilmente, rassegnazione. O meglio, ineluttabilità.
Infatti, ora più ora meno, vediamo storie di sogni, aspirazioni, infatuazioni, che puntualmente si infrangono, portando ad una maturazione dei protagonisti tesa verso l'accettazione di ciò che li circonda, per quanto triste o ingiusto.
Più volte ritorna l'ambientazione desertica, che trasmette un senso di ineluttabilità e solitudine disarmante. Un ipotetico futuro mesto, una dimensione temporale sospesa in attesa di nuovi sviluppi.
E il tempo stesso è spesso protagonista, che venga alterato, fermato o manipolato. Il tempo pesa sui personaggi come un macigno, una spada di Damocle che non lascia scampo a nessuno; l'autore ci sbatte continuamente in faccia un cinismo ai limiti della crudeltà. Ma lo fa sempre con freddezza calcolata: noi siamo spettatori, non ci è dato intervenire nelle vicende di questi mondi distanti.
La sensazione generale è di trovarci in una boccia di vetro o una bolla: possiamo vedere, possiamo aggirarci tra i personaggi e i paesaggi ma non possiamo interagire con loro, non possiamo esplorare di nostra spontanea iniziativa e l'immedesimazione è quasi esclusa.
I personaggi di Ballard sono strani. Spesso sono folli, ritratti di lati inconsci dell'uomo portati all'eccesso. Ho fatto davvero fatica a entrare in sintonia con loro, visto che le loro motivazioni e le loro azioni sono spesso talmente irragionevoli da lasciare basiti.
E l'autore ci spiega poco. I suoi personaggi sono vivi e tridimensionali, si, ma restano distanti da noi. Spesso e volentieri i racconti ci danno poche informazioni, non troverete quasi mai un epilogo che vi spieghi nel dettaglio perché è successa una data cosa. Se il protagonista lo capisce, non ce lo spiega, dobbiamo capirlo per conto nostro. E dopo un po' è frustrante.
Nel complesso, è disarmante. Soprattutto se si considerano i vari racconti come specchi di determinati comportamenti o tendenze del carattere umano, o finestre su un probabile futuro. Magone e depressione, gente.

Quindi, vuoi per le atmosfere, vuoi per il fatto che Ballard costringe il lettore a pensare e a trarre le proprie conclusioni da sè, non sono riuscito a leggere più di un racconto a sera. E un paio non li ho davvero capiti.
Il libro è affascinante e spiazzante al tempo stesso.
Leggerò di sicuro altro di questo autore... ma più in là.
Ora ho bisogno di riordinare le idee e tirarmi un po' su di morale.